Bildaufbau Fotografie (Bern)

Christine Blaser ha concluso il corso preliminare presso la Scuola d'arte applicata di Berna e ha poi svolto uno stage di un anno come cassiera presso il Teatro municipale di Berna. Dal 1973 al 1976 ha frequentato il corso di fotografia presso la Scuola di Arti Applicate di Zurigo e si è diplomata con un diploma federale. Dal 1976 lavora come fotografa freelance a Berna. Dal 1983 al 1990 è stata membro del gruppo di studio "Werkgruppe". Nel 1990 è co-fondatrice della comunità di studio nell'Aareal e da allora gestisce la sua attività con il nome di "Bildaufbau". Fin dall'inizio anche Christine Blaser si è interessata alla pittura. Dal 1982 al 1987 ha studiato disegno e pittura con Toni Grieb alla Kunstgewerbeschule di Berna. Nel 1987 ha intrapreso un viaggio di tre mesi nei mari del sud "sulle orme di Gauguin", che ha documentato con Polaroid rielaborate manualmente. Ha avuto la sua prima mostra di pittura pura nel 1991 all'Atelier Worb.

Descrizione creativa All'inizio della sua carriera professionale Christine Blaser lavorava principalmente per la stampa. Tra l'altro, ha disegnato la prima pagina della rivista "UniIntern" (poi "UniPress") per un periodo di quasi 30 anni a partire dal 1977. Per la maggior parte del tempo ha utilizzato fotografie in bianco e nero a tema, ma spesso anche collage in cui ha incorporato elementi grafici. Inoltre, ha anche fotografato reportage classici. Grazie alla sua appartenenza alla comunità di studio "Werkgruppe" è entrata in contatto con architetti, per i quali ha potuto realizzare commissioni fotografiche. Nel corso del tempo ha ricevuto anche incarichi dall'Ufficio cantonale delle costruzioni di Berna, dallo Stadtbauten Berne e dalla Conservazione municipale dei monumenti storici. Oggi il suo lavoro si concentra sulla fotografia di architettura e industriale. Oltre al lavoro su commissione, Christine Blaser si è occupata fin dall'inizio anche di fotografia artistica, dove cerca un legame con la pittura. Non vuole raffigurare "obiettivamente" e senza valore, ma riprodurre sentimenti e stati d'animo. Così rielabora manualmente le fotografie Polaroid sfregando e graffiando con una matita gli strati di pittura non ancora asciutti, per poi ingrandirli in modo che sembrino dipinti impressionisti. In seguito rielabora le fotografie di tutti i giorni ingrandite su tela con vernice acrilica e gesso. Nelle sue opere più recenti, usa i quadri come sfondo su cui collocare parti di piante, per esempio, e poi li fotografa. Il risultato sono dipinti in cui gli oggetti fotografati si fondono con il dipinto e non possono più essere separati.